Rivelazioni che scioccano quelle di Don Mazzi , il prete da sempre impegnato per il recupero dei tossicodipendenti. «Io abolirei i seminari minori: castrano i giovani», ha risposto sul palco della festa del Pd di Pesaro alla domanda su cosa ne pensa dei casi di pedofili nella Chiesa. «L’errore comincia nei seminari minori. La preparazione dei preti, oggi, non va più fatta nei seminari. Il seminario è un luogo che castra. È un luogo anomalo, non è un luogo naturale.
sabato 6 ottobre 2012
Rivelazioni che scioccano quelle di Don Mazzi , il prete da sempre impegnato per il recupero dei tossicodipendenti. «Io abolirei i seminari minori: castrano i giovani», ha risposto sul palco della festa del Pd di Pesaro alla domanda su cosa ne pensa dei casi di pedofili nella Chiesa. «L’errore comincia nei seminari minori. La preparazione dei preti, oggi, non va più fatta nei seminari. Il seminario è un luogo che castra. È un luogo anomalo, non è un luogo naturale.
leggo e rifletto
Avevo fame...- don Antonio Mazzi
Avevo fame, e avete inventato le tavole rotonde.
Avevo sete, e avete prodotto 250 milioni di bottiglie di spumante.
Ero nudo, e avete moltiplicato le sfilate di moda.
Ero in carcere, e avete aumentato le volanti della polizia.
Ero malato, e avete aperto le cliniche private.
Ero tossico, e avete legalizzato le droghe.
Ero moribondo sull'asfalto, e avete tirato diritto per evitare ritardi.
Ero disoccupato, e avete elaborato le borse lavoro.
Ero un bambino, e mi avete tolto il certificato di residenza.
Ero vecchio, e avete tagliato le pensioni.
Cercavo casa, e avete aperto il mezzanino del metro.
Ero pazzo, e avete chiuso gli ospedali psichiatrici.
Volevo una comunità,
e mi avete fatto bussare ad una porta che si è aperta dopo nove mesi.
Ero orfano, cercavo un padre, una madre, e mi avete dato uno psicologo.
Mi sono impiccato e ho sentito la gente, sotto, brontolare perché avevo imbrattato il pavimento di sangue, bava ed escrementi.
Ora sono felice, tra le braccia di un Dio che mi ha amato non perché ero giusto ma perché peccatore.
Avevo sete, e avete prodotto 250 milioni di bottiglie di spumante.
Ero nudo, e avete moltiplicato le sfilate di moda.
Ero in carcere, e avete aumentato le volanti della polizia.
Ero malato, e avete aperto le cliniche private.
Ero tossico, e avete legalizzato le droghe.
Ero moribondo sull'asfalto, e avete tirato diritto per evitare ritardi.
Ero disoccupato, e avete elaborato le borse lavoro.
Ero un bambino, e mi avete tolto il certificato di residenza.
Ero vecchio, e avete tagliato le pensioni.
Cercavo casa, e avete aperto il mezzanino del metro.
Ero pazzo, e avete chiuso gli ospedali psichiatrici.
Volevo una comunità,
e mi avete fatto bussare ad una porta che si è aperta dopo nove mesi.
Ero orfano, cercavo un padre, una madre, e mi avete dato uno psicologo.
Mi sono impiccato e ho sentito la gente, sotto, brontolare perché avevo imbrattato il pavimento di sangue, bava ed escrementi.
Ora sono felice, tra le braccia di un Dio che mi ha amato non perché ero giusto ma perché peccatore.
che io non disperi mai
Che io non disperi mai –Dag Hammaarskjold
Tu che sei al di sopra di noi,
tu che sei uno di noi,
Tu che sei
anche in noi,
che tutti ti vedano, anche in me,
che io ti prepari la strada,
che io possa render grazie per tutto ciò che mi accadrà.
Che io non dimentichi i bisogni degli altri.
Conservami nel tuo amore
come vuoi che tutti dimorino nel mio.
Possa tutto il mio essere volgersi a tua gloria
e possa io non disperare mai.
Perché io sono sotto la tua mano,
e in te è ogni forza e bontà.
tu che sei uno di noi,
Tu che sei
anche in noi,
che tutti ti vedano, anche in me,
che io ti prepari la strada,
che io possa render grazie per tutto ciò che mi accadrà.
Che io non dimentichi i bisogni degli altri.
Conservami nel tuo amore
come vuoi che tutti dimorino nel mio.
Possa tutto il mio essere volgersi a tua gloria
e possa io non disperare mai.
Perché io sono sotto la tua mano,
e in te è ogni forza e bontà.
Donami un cuore puro - che io possa vederti,
e un cuore umile - che io possa sentirti,
e un cuore amante - che io possa servirti,
e un cuore di fede - che io possa dimorare in te.
e un cuore umile - che io possa sentirti,
e un cuore amante - che io possa servirti,
e un cuore di fede - che io possa dimorare in te.
(Dag Hammaarskjold)
Fonte:Tracce di cammino, Base 1992, pp. 125-26.cosa amo quando amo...
Cosa amo, quando amo il mio Dio
- Sant'Agostino
Ciò che sento in modo certo, Signore, è che ti
amo
.Folgorato al cuore da te mediante la tua
parola, ti amai,
e anche il cielo e la terra e tutte le cose in
essa contenute,
ecco, da ogni parte mi dicono di amarti.
Ma che amo, quando amo te?
Non una bellezza corporea, né una grazia
temporale: non lo splendore della luce, così caro a questi miei occhi, non le
dolci melodie delle cantilene d'ogni tono, non la fragranza dei fiori, degli
unguenti e degli aromi, non la manna e il miele, non le membra accette agli
amplessi della carne.
Nulla di tutto ciò amo, quando amo il mio Dio.
Eppure amo una sorta di luce e voce e odore e
cibo e amplesso nell'amare il mio Dio: la luce, la voce, l'odore, il cibo,
l'amplesso dell'uomo interiore che è in me, ove splende alla mia anima una luce
non avvolta dallo spazio, ove risuona una voce non travolta dal tempo, ove
olezza un profumo non disperso dal vento, ove è colto un sapore non attenuato
dalla voracità, dove si annoda una stretta non interrotta dalla sazietà.
Questo quando, amo il mio Dio.
(Sant’Agostino)
Confessioni X, 6,8
magazzineLa scena del Tolle lege nel giardino di Milano
BEATO ANGELICO - 1440 - 1445
Cherbourg, Francia, Museo des Beaux Arts
Bellissima questa scena della scuola dell'Angelico che descrive il momento cruciale in cui Agostino ode la voce nel giardino che lo richiama ad una vera e autentica conversione. E' la scena del Tolle lege che si svolge nella casa di Milano. Il racconto pittorico tuttavia unisce più episodi che in realtà si svolsero in tempi diversi. Sulla destra in alto si intravede un eremita (introdotto anche a Carlisle ) che si affaccia da una spelonca: è Simpliciano, che parlando con Agostino, lo ha educato alla lettura dei neoplatonici. Sulla sinistra c'è invece Alipio che osserva pensoso la scena che vede coinvolto il giovane Agostino che se ne sta seduto con la faccia fra le mani ai piedi di un fico. La struttura della scena è potente e crea un pathos palpabile che coinvolge assieme ai protagonisti dell'episodio narrato
la casa della mia anima
La casa della mia anima - Sant'Agostino
Angusta è la casa della mia anima perché tu possa entrarvi: allargala dunque;
è in rovina: restaurala;
alcune
cose contiene, che possono offendere la tua vista, lo ammetto e ne sono
consapevole: ma chi potrà purificarla, a chi griderò, se non a te:
"Purificami, Signore, dalle mie brutture ignote a me stesso, risparmia
al tuo servo le brutture degli altri" ?
Credo, perciò anche parlo Signore, tu sai : non ti ho parlato contro di me dei miei delitti, Dio mio, e tu non hai assolto la malvagità del mio cuore ?
Non disputo con te , che sei la verità, e io non voglio ingannare me stesso,
nel timore che la mia iniquità s'inganni .
Quindi non disputo con te, perché, se ti porrai a considerare le colpe, Signore, Signore, chi reggerà?
Fonte: Confessioni I, 5,6)
se non puoi essere....
Se non puoi essere... - Martin Luter King
Se non puoi essere un pino sul monte,
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore, piccola saggina sulla sponda del ruscello.
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore, piccola saggina sulla sponda del ruscello.
Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio.
Se non puoi essere un’autostrada, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Se non puoi essere un’autostrada, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.
Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere;
poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita.
Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere;
poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita.
santuari
Santuario Madonna del Ruscello
Vallerano VT
Facciata |
organo monumentale recentemente ristrutturato |
L'opera fu realizzata dalla comunità, con l'ausilio dei membri di casa Farnese, per solennizzare il miracolo della fuoriuscita di sangue dalle labbra di una immagine dona Vergine che ornava una piccola edicola posta in prossimità del ruscello che scorre nei pressi del centro abitato.
La figura della Madonna in trono col Bambino, opera di un modestissimo artefice locale attivo agli inizi del XVI secolo, si presentava, a distanza di circa un secolo, particolarmente trascurata e molto rovinata: la piccola edicola fungeva addirittura da meta per il popolare gioco del ruzzolone, tanto che molti dei danni erano dovuti proprio ai colpi delle ruzzolo di legno che sbattevano direttamente sulla superficie dipinta.
Con la fortunata occasione della presenza a Vallerano di Stefano Menicucci, giovane pittore romano di buona fama al servizio del cardinale Odoardo Farnese, si crearono le condizioni, dietro insistenza del parroco, per procedere al restauro dell'immagine, che l'artista accettò di eseguire.
Il 5 luglio 1604 questi diede inizio ai lavori: dopo avere ben ripulito l'immagine, al momento di inserire dello stucco per risarcire una profonda screpolatura sul volto della Madonna all'altezza della bocca, avvenne l'evento miracoloso della fuoriuscita del sangue che imbrattò lo stecco, il dipinto e le mani stesse del pittore.
La notizia del miracolo ebbe enorme ed immediata diffusione, a tal punto che nell'arco dello stesso anno giunsero numerosi pellegrini da tutti i paesi dell'areacircostante. Con la considerevole quantità di offerte lasciate dai fedeli si volle costruire un tempio sul luogo del miracolo. A tal fine il vescovo mons. Longo concesse, l'8 Agosto 1604, un'indulgenza di quaranta giorni a chi avesse trasportato gratuitamente i materiali per la costruzione e nominò una congregazione di dodici membri per l'amministrazione dell'opera.
Altri miracoli segnarono la costruzione del santuario: nel marzo 1605 durante lo scavo per le fondamenta dell'edificio, alcuni operai rimasero sepolti sotto un enorme masso che stavano spostando, uscendone miracolosamente illesi. Il 29 Settembre 1606, quando l'edicola originaria, tagliata alla base per essere portata al livello del piano del nuovo tempio, venne sollevata, cadde a terra fragorosamente rimanendo, però, perfettamente intatta così come il dipinto.
Quello della Madonna del Ruscello è divenuto nei secoli un importante santuario terapeutico: il 30 Gennaio 1684 la santaimmagine veniva solennemente incoronata e papa Innocenzo XI concesse per tale giorno una indulgenza plenaria.
La Madonna del Ruscello è ancora oggi meta continua di pellegrini sofferenti, tanto che la devozione è sfociata negli ultimi tre decenni nella celebrazione della "Giornata della Sofferenza" che vede un grande concorso di malati e dei loro accompagnatori provenienti da tutto il territorio viterbese.
Una recente proposta vuole la Madonna de] Ruscello come protettrice dei donatori di sangue.
leggoerifletto: Ho ancora un sogno...- Martin Luter King
Martin Luther King Jr. (Atlanta, 15 gennaio 1929
–Memphis, 4 aprile 1968)
E' stato un politico, attivista e pastore protestante
statunitense, leader dei diritti civili.
È stato il più giovane Premio Nobel per la pace della
storia, riconoscimento conferitogli nel 1964 all'età di soli trentacinque anni.
Riconosciuto apostolo instancabile della resistenza non
violenta, eroe e paladino dei reietti e degli emarginati, "redentore dalla
faccia nera", King venne colpito da un colpo di fucile di precisione alla
testa mentre era sul balcone del motel di Memphis. Trasportato al St. Joseph's
Hospital, i medici constatarono un irreparabile danno cerebrale, la sua morte
venne annunciata alle 19:05 del 4 aprile 1968. Sull’assassinio non è mai stata
fatta chiarezza.
Ecco perché io ho ancora un sogno.
Ho il sogno che un giorno gli uomini si
rizzeranno in piedi e si renderanno conto che sono stati creati per vivere
insieme come fratelli. Questa mattina ho ancora il sogno che un giorno ogni
negro nella nostra patria, ogni uomo di colore in tutto il mondo, sarà
giudicato sulla base del suo carattere piuttosto che sul colore della sua
pelle, e ogni uomo rispetterà la dignità ed il valore della personalità umana.
Oggi ho ancora il sogno che la fraternità diventerà qualcosa di più che le
poche parole alla fine di una preghiera, diventerà l'ordine del giorno di un
uomo d'affari e la parola d'ordine dell'uomo di governo.
Ho ancora il sogno che un giorno la giustizia
scorrerà come l'acqua e la rettitudine come una sorgente poderosa.
Ho ancora il sogno oggi che in tutti i municipi
gli uomini saranno eletti per agire giustamente, per amare la misericordia e
camminare umilmente accanto al loro Dio.
Ho ancora il sogno oggi che un giorno la guerra
cesserà, che gli uomini muteranno le loro spade in aratri e che le nazioni non
insorgeranno più contro le nazioni, e la guerra non sarà più neanche oggetto di
studio.
Ho ancora il sogno che un giorno l'agnello e il
leone saranno l'uno accanto all'altro e ogni uomo sederà sotto l'albero suo e
non avrà più paura.
Ho ancora il sogno che un giorno ogni valle
sarà innalzata e ogni montagna sarà spianata. E la gloria di Dio sarà rivelata
e la carne tutta la contemplerà.
Ho ancora il sogno che con questa fede noi
riusciremo a vincere la disperazione e a portare nuova luce per distruggere il
pessimismo.
(Martin Luter King)
(Martin Luther King, 28 agosto 1963,
Washington, discorso al Lincoln Memorial durante la marcia per lavoro e
libertà)
Fonte: “La forza di amare
magazzine
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